19 giugno 2011

YES 2011: l'incidente

Le lancette dell'orologio della trasferta a Kiel si sono fermate alle 14:23 minuti di venerdì 10 giugno, quando, prima del Km 164, mentre eravamo in coda a 103 Km dall'arrivo e a qualche migliaio di metri dall'Elbtunnel, si è staccata la ruota sinistra del carrello stradale che stavo trainando.


Così poi, in maniera succinta, si sono svolti gli eventi:
  • accosto strisciando il carrello nella corsia di emergenza senza provocare incidenti per altri veicoli,
  • un autotrasportatore si ferma qualche centinaio di metri più avanti per mettere anche la ruota in corsia di emergenza,
  • una volta fermo in sicurezza senza intralciare il traffico, chiamo il Direttore Sportivo per informarlo subito dei fatti dopo aver controllato il resto del carico tramite il retrovisore,
  • chiamo l'assicurazione che ci invia l'assistenza stradale,
  • in 45 minuti arriva il carro attrezzi, il cui meccanico parlava solo tedesco e spagnolo (ma questo è un dettaglio),
  • non è possibile far portare il rimorchio fino a Kiel, quindi andiamo verso un'officina convenzionata,
  • a questo punto il "carro è davanti ai buoi",
  • entro in riserva con il pulmino,
  • arriviamo all'officina, ma era quella sbagliata (non chiedetemi perché!!),
  • rientriamo nel traffico e mi fermo a fare benzina,
  • arriviamo all'officina giusta,
  • scarichiamo il rimorchio dal carro attrezzi: sono le 18:00.
Nel frattempo due dei sei atleti che dovevano prendere parte alla regata erano lì con me, mentre gli altri quattro si stavano imbarcando (alle 15:30 circa) sull'aereo che li avrebbe fatti arrivare a Lubecca.
Quindi mentre facevamo la carovana con il carro attrezzi... ho telefonato all'allenatore della SSTR5 che è stato così gentile da mettersi alla guida del suo pulmino, chiedere in prestito il carrello stradale alla squadra di Thun, andare all'aeroporto a prendere i ragazzi (rimanendo imbottigliato nella coda) ed infine raggiungermi ad Amburgo per vedere di trovare una soluzione affinché i ragazzi del CVLL potessero partecipare alla regata.

Noi altri tre, nel frattempo, abbiamo scaricato le due barche e tutta l'attrezzatura, lasciando il gommone più vuoto possibile. Alle 20:30 (a stomaco vuoto) è arrivato il resto della squadra insieme al "nuovo" carrello, così abbiamo caricato le barche e (...udite, udite) anche il gommone.
Non sto a entrare nei dettagli su come abbiamo fatto a spostare il gommone, ma comunque siamo stati molto abili e attenti, sfilando il carrello sotto e inserendovi in seguito quello appena arrivato.
Alle 22:00 eravamo a mangiare in un mediocre Marché.
Alle 0:50, dopo aver lasciato il carrello nel piazzale dell'Olympiazentrum, eravamo nel letto a dormire...che giornata e la regata non era nemmeno iniziata!

Il lunedì successivo, finita la YES, abbiamo eseguito la procedura inversa: abbiamo quindi nuovamente chiesto in prestito il carrello, siamo andati ad Amburgo, abbiamo ricaricato tutto sul pianale del carrello incidentato (ah, nel frattempo anche la ruota "sana" si era bucata!) e siamo risaliti a Kiel, dove, dopo cena abbiamo aiutato le altre squadre a caricare il loro carrello con le loro barche.


Tra gli altri "piccoli" imprevisti abbiamo anche avuto la necessità di trovare un nuovo alloggio per tutti, perché, per un errore, le case che occupavamo erano state riservate solo fino a domenica notte.
Quindi ci siamo accontentati (per prezzo e spazio) di ciò che sono riuscito a trovare lì al volo.

Dunque, per chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui, risulterà chiaro perché ho detto che le lancette della trasferta si sono fermate alle 14:23, infatti non sarà difficile capire quanto poco sia stato possibile "essere con la testa in regata", visto che la maggior parte del tempo l'abbiamo passata a risolvere i problemi o a cercare di recuperare il ritardo accumulato!
Forse, per concludere, è ancora una volta necessario citare Jim Saltonstall: "Perfect Preparation Produce Perfect Performance", visto che a questo giro abbiamo fatto "acqua" da tutte le parti.