Le condizioni ci hanno aiutato a svolgere il programma degli esercizi in maniera quasi completa e quindi abbiamo potuto lavorare lungamente sulla conduzione di bolina e di lasco, sul rollio nelle virate e specialmente con GiLu anche sulla tattica di bolina, durante le regate di allenamento che abbiamo disputato insieme a numerosi equipaggi liguri.
Sabato gli equipaggi in mare erano 3: RiAd, GiLu ed il "neonato" FaSt. In acqua gli equipaggi si sono sempre impegnati e penso possano ritenersi soddisfatti dell'esperienza accumulata. Questi sono i principali punti di cui abbiamo parlato:
- Nella conduzione di bolina FaSt (come già detto equipaggio nuovo, ma composto da atleti esperti) riesce a raggiungere una prestazione migliore poiché agisce solo sulle regolazioni che servono e lo fa in maniera molto raffinata e, mentre la barca è in velocità, riesce a ridurre al minimo tutti i movimenti, in modo da lasciare che la barca avanzi con il minimo attrito e disturbo nel flusso del vento nelle vele. Ciò nonostante è molto attento a ciò che la barca comunica, così, appena percepisce che c'è un cambiamento, agisce in anticipo. Gli altri due equipaggi, ma in particolare GiLu, sono ancora troppo "sordi" a questi messaggi appena percettibili che la barca invia, quindi, per quanto raggiungano velocità di punta del tutto paragonabili a quelle di FaSt, spesso si ritrovano con la barca ferma e sono costretti ad agire sulle regolazioni in maniera più incisiva, così da non permettere alla barca di navigare a velocità costante. Quindi è necessario che i timonieri siano estremamente attenti a ciò che sentono e che regolino la tensione della propria scotta con grande accuratezza, infatti anche solo mezzo centimetro di scotta lascata può fare la differenza.
- Per quanto riguarda la navigazione di lasco, ci siamo concentrati sulla navigazione in condizioni estreme (d'altro canto anche 1-2 nodi sono condizioni estreme), ponendo l'attenzione su quanto sia importante portare la barca sbandata per aiutare le vele a prendere forma sotto l'azione del vento. Inoltre abbiamo discusso di quanto sia importante usare i pesi, invece del timone, per gestire la direzione: infatti è molto meglio che l'equipaggio coordini i movimenti piuttosto che il timoniere orzi o poggi esclusivamente con il timone, visto che la pala, a causa della lentezza del flusso che la avvolge, non agisce sulla direzione, ma aumenta solo l'attrito. Ovviamente non bastano solo questi accorgimenti: una corretta regolazione dell'altezza del tangone è cruciale per riuscire a gonfiare facilmente lo spi senza che questo abbia una delle due balumine troppo chiuse.
- Tutti e quattro gli equipaggi (MiEl c'era solo domenica) hanno avuto un bel da fare con le virate, infatti FaSt doveva imparare a coordinarsi, RiAd ha lavorato molto sulla fluidità della manovra, mentre GiLu e MiEl hanno ancora molto da affinare nella tecnica di ingresso e di uscita dalla virata. Un punto che accomuna tutti i nostri equipaggi e che li distingue (purtroppo "negativamente") dal resto della flotta con cui abbiamo regatato domenica è che la barca esce dalla manovra un po' troppo lenta. Ritengo quindi che gli equipaggi debbano lavorare sull'energia con la quale entrano ed escono dalla virata per far sì che l'accelerazione sia maggiore quando la virata viene chiusa. Nell'aumentare l'energia bisogna però stare attenti a non perdere in fluidità.
- Durante le regate di allenamento di sabato ho avuto modo di affrontare con GiLu anche il tema della tattica di bolina e il risultato mostra che le ragazze hanno ancora una certa difficoltà nell'orientarsi sul campo di regata e nel gestire gli avversari. Abbiamo visto che se si occupano di tattica la performance della barca crolla, mentre quando fanno navigare la barca al loro meglio, non sono ancora in grado di guardarsi attorno. Ciò significa che la conduzione, per quanto stia quotidianamente migliorando, non è ancora interiorizzata ed automatizzata a sufficienza.
Domenica, dovendo aspettare che le condizioni del vento permettessero al Comitato di Regata di posare il campo e dare almeno una partenza, abbiamo avuto modo di continuare ad allenarci con aria molto leggera sugli stessi punti affrontati il giorno precedente.
L'unica nota di biasimo fa fatta alla tendenza che gli equipaggi hanno avuto nel copiare tutti gli altri che se ne stavano lì a galleggiare in attesa che il Comitato decidesse o facesse qualcosa. Infatti è necessario ricordare che partecipano a questa regata per allenamento, quindi tutto il tempo che trascorrono in mare dovrebbe essere sfruttato per migliorarsi, anche se la tentazione di aggregarsi al "gregge" è forte.
L'altro "neo" del weekend va attribuito a MiEl perché non sono ancora riusciti a sintonizzarsi sulla frequenza d'onda con la quale gli altri si stanno allenando, cioè sono ancora troppo distratti, dispersivi e superficiali.
L'unica prova di regata disputata è stata sicuramente di soddisfazione per RiAd, ma ancor di più per FaSt, comunque entrambi si sono distinti per le scelte fatte, mentre gli altri due equipaggi si sono mostrati un po' più in difficoltà.
Comunque, alla fine del viaggio di ritorno, vedere il modo con cui i ragazzi sono scesi dal pulmino è stato molto bello, infatti dopo questi due giorni di allenamento le facce erano stanche ma felici, come quelle di chi è soddisfatto di ciò che ha fatto.