Tutti i 5 equipaggi del CVLL erano presenti all'allenamento, compresi GiLu e MiEl che si sono aggiunti solo a partire da questo fine settimana perché la nostra logistica non ci permette ancora di trasportare tutti con un viaggio solo
Le condizioni meteo, date come pessime per tutto il fine settimana, non si sono rivelate poi così tremende, infatti il vento pulsante ("a scaglie") di sabato e quello catabatico a 20-22 nodi da Nord Est di domenica ci hanno comunque permesso di fare qualche prova di velocità, ma soprattutto regatine a raffica a cui hanno partecipato anche l'equipaggio di Morges che "veste" le nostre stesse vele.
Le regate sono state tutte gestite con le bandiere prescritte dal Regolamento di Regata e sono riuscito a capire che i nostri atleti sono molto bravi a mentire e a nascondere la loro ignoranza in questa materia, quindi non c'è da stupirsi se poi nelle regate capita che vadano all'arrivo sbagliato tutti in massa come un gregge di pecore (vedi Imperia Winter Regatta 2009)! Quindi il sistema adottato ora li costringe a conoscere il significato di ciascuna bandiera che incontreranno in regata, visto che le useremo sempre.
I fatti accaduti in acqua sono stati ben analizzati da Pablo, al quale ho lasciato il compito di fare i de-briefing a fine giornata, cosicché gli equipaggi ascoltassero una voce nuova. Direi che il nostro ospite si è soffermato poco sulla regolazione delle vele, ma ha in particolare affrontato i seguenti temi:
- impostazione mentale durante l'allenamento: serve più grinta al fine di sfruttare al meglio le ore che si trascorrono in acqua;
- relazione timoniere-prodiere: bisogna che i membri degli equipaggi "smussino" maggiormente i loro "angoli", infatti basterebbe davvero poco per fare di due persone una vera squadra che vuole perseguire degli obiettivi comuni;
- strategia semplice: è inutile stare a perdere tempo in strategie complesse e difficili da realizzare, ma prima di iniziare ogni singola regatina è fondamentale avere un piano d'azione, mentre troppo spesso capita che gli equipaggi partano senza un'idea. È fondamentale stilare le priorità;
- tattica: più attenzione nelle partenze, ma soprattutto al giro di boa dove diventa cruciale decidere se strambare subito o continuare sul bordo in base alle rotazioni e oscillazioni del vento, nonché alle zone di maggior pressione;
- giro di boa: esecuzione della poggiata e dell'issata nella maniere più efficiente possibile, quindi portando il peso sopravvento e indietro e poi facendo gonfiare lo spi il prima possibile aiutandosi con il tangone;
- uso del vang nelle portanti: la regolazione è fondamentale al controllo ed alla propulsione della barca.
Insomma, la cosa bella è che Pablo ha detto loro tutte cose di cui sicuramente ho parlato più di una volta, quindi siccome le cose ripetute, specialmente se anche da altri, aiutano ("repetita iuvant"), sono certo che questo allenamento ci ha fatto fare un altro passo in avanti.
Ovviamente non sono mancate le osservazioni specifiche per GiLu e MiEl, con i quali abbiamo anche fatto una sessione di teoria extra, nella quale abbiamo iniziato un percorso che durerà almeno tutto l'inverno, volto a colmare le loro lacune o i dubbi che allenandosi con gente "più brava" possono sorgere.